Trattasi di uno dei coleotteri più grandi in Europa, il cui corpo può raggiungere e superare gli 8 cm, appartengono alla famiglia dei “lucanidi” suddivisi in circa 1.100 specie diffuse in tutto il mondo. Il corpo è di colore bruno o nero, raramente si possono trovano cervi volanti dai colori brillanti, il particolare sviluppo dell’apparato boccale dà al cervo volante l’aspetto di un predatore feroce, in realtà sono coleotteri
miti e incapaci di mordere, il nome “cervo volante” deriva dalle tenaglie armate e dentate di cui il maschio è dotato, nel cervo volante femmina di dimensioni più piccole, le tenaglie sono più corte così come le zampe sono più corte perché più adatte a scavare le gallerie nella corteccia degli alberi morti dove depongono le loro uova, circa 30 per ovatura. Queste “corna” vengono utilizzate per i combattimenti durante il periodo riproduttivo e fanno apparire il maschio più temibile di quanto effettivamente sia, infatti i muscoli non sono in grado di muovere con forza tali gigantesche mandibole che pertanto risultano alquanto inoffensive. Il maschio dopo la fecondazione
muore; in realtà la vita adulta del cervo volante è molto breve in rapporto al lungo periodo di sviluppo da larva a insetto che va dai 3 ai 5 anni, durante i quali le larve non vedono mai la luce e divorano insaziabilmente il legno dal quale assimilano la cellulosa. Quando la larva raggiunge la maturità, si trasforma in ninfa e dopo qualche settimana nasce il cervo volante che però rimane ancora nel suo
bozzolo fino a primavera quando poi si apre il passaggio verso l’esterno.
Sono coleotteri notturni, dal volo pesante e rumoroso, in genere si aggirano intorno agli alberi di cui si nutrono come querce e latifoglia che son quelle che preferiscono, ma si possono trovare anche su salici, faggi, pioppi e castagni.
Danni sono le larve a provocare eventualmente i danni maggiori, ma in genere si nutrono di alberi morti.
Strumenti di lotta sono i loro predatori naturali per lo più rapaci notturni, come l’allocco, o anche le volpi.