Indice: Acero

Il genere Acer, o Acero, conta più di 150 specie di alberi originari dell’Europa, del Giappone, della Cina e dell’America del Nord. Possiamo collocare gli Aceri tra gli alberi più belli e facili da coltivare che si possono piantare in giardino. 

Tra gli ACERI arbustivi distinguiamo due gruppi: gli aceri giapponesi (A. palmatum e A. japonicum) e gli aceri americani (A. negundo).

I primi, con chioma al quanto elegante, hanno foglie delicate, lobate, talora finemente frastagliate e piacevolmente colorate, soprattutto in autunno, di oro o porpora. Sopportano bene il freddo se non è persistente, ma sono più sensibili ai periodi asciutti estivi. Gli americani, similmente ai precedenti, possono formare cespugli o alberelli. I rami (la cui corteccia è verde) portano foglie palmate a cinque lobi, particolarmente appariscenti nei colori autunnali; i fiori, sia maschili sia femminili, sono insignificanti e portati da individui separati. Il frutto dell acero è una samara dalle ali alquanto sviluppate.

Tra le varietà più apprezzate di acero americano ricordiamo: l’Argenteo-marginatum o Variegatum a foglie largamente bordate di bianco; l’Elegans o Aureo-marginatum, con screziature di color giallo-oro. Tra quelle di A. palmatum, citiamo l’Atropurpureum, molto diffuso, vigoroso, con foglie a sette lobi che assumono durante l’estate un bel colore bronzeo e il Dissectum, con foglie finemente frastagliate che assomigliano alle fronde delle felci. Per A. japonicum ricordiamo infine la varietà Aureum a lenta crescita, con foglie a ventaglio dotate di nove o undici lobi, di color giallo tenero.

La chioma decorativa  può assumere bellissime tonalità di colore nel periodo autunnale, dal giallo al bronzo, fino alle più particolari sfumature di rosso ed è la loro caratteristica principale. Tanti sono i giardini botanici, specialmente in America e in Giappone, meta di turismo proprio nei mesi che anticipano l’inverno. Passeggiare lungo viali incorniciati dalle più belle specie di Acero è un’esperienza che troverà un posto tra gli indelebili ricordi.

Caratteristiche

Gli acer  sono piante abbastanza rustiche, ma temono le correnti fredde, i geli tardivi e i raggi solari mattutini. Gradiscono quindi posizioni di mezzombra.

E’ necessario effettuare generose annaffiature in caso di andamento stagionale siccitoso e durante i mesi più caldi. Necessitano di terreni freschi e umidi anche d’estate, in quanto molto sensibili a situazioni di aridità. Il suolo deve essere ben dotato di sostanza organica e privo di calcare. Se mantenuti di piccola taglia si prestano anche alla coltivazione in vaso.

In genere le piante si acquistano già sviluppate con la forma definitiva, che verrà mantenuta mediante cimature dei rami che crescono sbilanciati effettuate durante il periodo vegetativo. Maggiore cura può richiedere la chioma degli Acer allevati in vaso. È buona norma eliminare in modo accurato tutti quei germogli che nelle varietà screziate portano foglie di colore completamente verde. Tra l’altro, è un’irregolarità che si manifesta con una certa frequenza.

Occorre fare attenzione ai periodi di gelo troppo prolungati e all’aridità estiva. Gli aceri possono essere colpiti da macchie nere, una malattia crittogamica che provoca sulle foglie macchie rotondeggianti scure contornate da un alone decolorato e che ne causa la caduta. Si devono distruggere le parti colpite e trattare in primavera con prodotti a base di rame.

Un’altra malattia crittogamica è la tracheo-verticillosi, un fungo che causa il graduale appassimento e disseccamento detta vegetazione; si previene utilizzando per la riproduzione piante sane e disinfettando il terreno dei semenzai.

Vediamo ora insieme alcune delle specie più diffuse in Italia.

Acero di Monte

AceroDiMonte
Aceri verdi

L’Acero di Monte è un albero di seconda grandezza, alto circa 30 m, il più longevo tra le specie congeneri, a tronco diritto e rami eretto-patenti che formano una corona ampia e regolare, con corteccia grigia e ramuli glabri.

L’Acero di Monte o acero verde, ha foglie semplici, con picciolo lungo e scanalato, a lamina ampia e altrettanto larga debolmente cordata o troncata alla base, con 5 lobi ovati, dentati e acuti, acuminata all’apice, di colore verde-scuro e glabra di sopra, verde-glauco o rossiccio e pubescente

almeno lungo le nervature di sotto. Fiori pentameri in racemi allungati sviluppantisi dopo le foglie e penduli; calice a lacinie lineari; corolla a petali giallo-verdognoli, lunghi come le lacinie calicine; stami 8 con antere gialle; 1 stilo con due stigmi. Il frutto dell’Acero di Monte è una samara ad ali divaricate (a V), ristrette alla base, dilatate verso l’apice, lunghe 3-6 cm.
Fiorisce da aprile a giugno.

L’Acero di monte è specie a larga distribuzione dai Pirenei al Caucaso e alla Persia, propria dei boschi montani, frequente in Italia in tutta la penisola e in Sicilia; sale nelle Alpi sino a 1980 m. Predilige i terreni freschi e profondi e vive sparso o in piccoli gruppi nelle associazioni del Faggio e del Peccio. Ha buona importanza forestale e ornamentale e si usa nelle alberature stradali. Il legno dell’Acero di Monte, ad alburno bianco-giallognolo, ha aspetto sericeo e lucido, è semitenero e per la facilità della lavorazione è pregiato nella fabbricazione dei mobili fini, come pure per la produzione di liste per pavimenti, lavori di carrozzeria, rivestimenti e attrezzi fini. Ottimo anche come combustibile. Le foglie dell’Acero di Monte forniscono ottimo foraggio per pecore e capre.
Il legno di tutti gli Aceri si utilizza nell’industria cartaria per la produzione di cellulosa al bisolfito.

Acero Fico

L’Acero Fico è un albero di terza grandezza, alto sino a 20 m, con tronco diritto a base ingrossata, e corona ampia rotondeggiante e densa; corteccia liscia, di colore grigio-brunastro, desquamantesi con l’età; ramuli di colore bruno-lucente.

L’Acero Fico ha foglie semplici, picciolate, palmate, a lamina espansa, tanto lunga che larga , cordata alla base, lobata a lobi oblunghi o triangolari, crenati o dentati ai margini, ottusi all’apice, di colore verde-scuro, glabra e lucida di sopra, grigio-chiara opaca e pubescente di sotto; coriacee e arrossanti in autunno. Fiori poligami in corimbi terminali multifiori e penduli, con i pedicelli molte volte più lunghi dei fiori, sviluppantisi prima della fogliazione; calice a lacinie ovali; corolla a petali obovati giallo-citrini, più lunghi delle lacinie calicine, glabri; stami 8 con antere gialle. Infruttescenza un po’ pendula; samare con ali divaricate ad angolo retto, lunghe circa 4 cm. Fiorisce in aprile-maggio.

L’Acero fico è specie ad areale circummediterraneo, dalla Spagna alla Crimea e dall’Africa minore all’Asia minore; in Italia ha una distribuzione molto frazionata pur essendo presente sia nella penisola che nelle isole, e sale nelle Alpi occidentali sino a 1500 m. Specie termofila e basifila, vive sporadica o in piccoli gruppi negli orizzonti climatici delle latifoglie eliofile e sciafile, preferenzialmente nelle radure e ai margini dei boschi. L’importanza selvicolturale è limitata, ma la specie può trovare utile impiego nelle alberature stradali. Il legno dell’Acero Fico, di

acero fico
Acero foglia

colore bianco-rosato con venature, è compatto e tenace; ha caratteri di pregio e si impiega nella fabbricazione di mobili, strumenti musicali e lavori di tornio.

Acero Minore

L’Acero Minore è un piccolo albero, alto sino a 10 m, o arbusto, a rami eretto-patenti formanti una corona larga; corteccia grigia, liscia da giovane, indi rugosa; ramuli bruno-cinerei.

acero minore
Foglie d'acero

L’Acero Minore ha foglie semplici, le più piccole tra tutti gli Aceri nostrali, picciolate, palmate, a lamina cordata alla base, trilobata a margini interi e apice ottuso, di colore verde di sopra, alquanto glaucescente di sotto. Fiori poligami in corimbi terminali lassi ed eretti; calice a sepali obovati e ottusi; corolla a petali spatolati, ottusi, glabri, lunghi come o poco più dei sepali. Stami 8, antere gialle. Infruttescenza pendula, samara glabra, ad ali quasi parallele, lunghe 2-3 cm, ristrette alla base, spesso rossicce. Fiorisce in aprile-maggio.

L’Acero minore è proprio dell’Europa meridionale e del bacino mediterraneo dalla Penisola Iberica all’Asia minore e all’Africa minore; in Italia vive sporadico in tutta la penisola e le isole, dal piano sin verso i 500 m. Specie di lento accrescimento, eliofila e xerofila predilige le esposizioni solate e i terreni asciutti, sassosi, calcarei; partecipa sporadica ai boschi di sclerofille e di latifoglie eliofile insediandosi nelle loro radure.

In selvicoltura l’Acero Minore è utile per coprire terreni secchi e rocciosi; si coltiva inoltre quale pianta di sostegno per la vite e come specie ornamentale nei parchi e giardini.
Il legno, simile a quello dell’Oppio, è idoneo solo per piccoli lavori di tornio e intaglio a motivo delle dimensioni quasi sempre modeste degli assortimenti.

Acero Riccio

L’Acero Riccio è un albero di seconda grandezza, alto sino a 30 m, con tronco diritto e rami eretto-patenti a formare una corona densa e rotondeggiante; corteccia grigio-nerastra, liscia in gioventù, indi screpolata e fittamente fessurata, ramuli di colore verde-olivaceo, glabri e lucidi non pruinosi.

L’Acero Riccio ha foglie semplici con picciolo lungo, rossastro e debolmente scanalato, a lamina ampia, largamente cordata alla base, palmata a lobi a seni ottusi, margini sinuato-dentati e apici lungamente acuminato-cuspidati, di colore verde-chiaro uniforme su ambedue le pagine, liscia di sopra, con ciuffetti di peli bianchi nell’ascella delle nervature di sotto; il fogliame si colora in autunno in rosso-vivo. Fiori ermafroditi o poligami, in corimbi eretti sviluppantisi prima delle foglie; calice a 5 lacinie glabre; corolla a 5 petali obovati, poco più lunghi del calice, glabri e gialli; stami 8 ad antere gialle; il frutto è una samara 

acero-riccio
Foglie acero

ad ali molto divaricate, non ristrette alla base, lunghe 3-5 cm. Fiorisce in aprile-maggio.

L’Acero riccio ha un vasto areale europeo, che si estende dai monti della Spagna settentrionale sino agli Urali e al Caucaso; in Italia vive nei settori settentrionale e centrale della penisola sino all’Umbria, dal piano sino a 1500 m. L’Acero Riccio predilige le stazioni fresche e umide e partecipa in piccoli gruppi o sporadico ai boschi montani negli orizzonti climatici delle latifoglie eliofile e sciafile; l’importanza selvicolturale è modesta; per lo più si usa per alberature stradali e si coltiva come pianta ornamentale in parchi e giardini. Il legno dell’Acero Riccio, compatto e bianco-giallognolo, è meno pregiato di quello dell’Acero montano, ma viene utilizzato per i medesimi scopi. Le foglie danno foraggio e lettiera.

Acero Napoletano

L’Acero Napoletano è un albero di seconda grandezza, alto sino a 20 m, pollonante, con tronco diritto e corona piramidale; corteccia verde, liscia e lucida da giovane, indi grigio-biancastra in età, ramuli coperti da pruina bianco-violacea.

acero napoletano
Albero acero

L’Acero Napoletano ha foglie semplici, con picciolo  gracile, cilindrico, giallo-verdognolo, a lamina ampia , rotondato-troncata o largamente cordata alla base, palmata a 3-5 lobi triangolari incisi sino a un terzo della stessa, con seni ottusi, margini integri e apici prolungati, di colore verde-cupo di sopra, più chiaro e un po’ opaco con ciuffetti di peli rossastri nell’ascella delle nervature di sotto. Fiori ermafroditi in corimbi eretti, sviluppantisi contemporaneamente alle foglie; calice a 5 lacinie peloso-irsute; corolla a 5 petali glabri e gialli; stami 8; carpello con stilo diviso in 

due stigmi filiformi. Samara ad ali orizzontali o molto divaricate, lunghe 2,5-3 cm.
Fiorisce nel mese di maggio. L’Acero napoletano è specie endemica dell’Italia meridionale, ove vive nell’orizzonte climatico delle latifoglie eliofile sugli Appennini campano, sannita, avellinese, lucano e calabro. Il legno dell’Acero Napoletano è molto compatto, rossiccio e privo di venature; le utilizzazioni sono analoghe a quelle dell’Acero riccio.