Appartengono alla famiglia delle cicadidi, le psille hanno un corpo lungo circa 4 mm e un apparato pungente succhiante col quale si nutrono della linfa delle piante, e dove pungono si formano le galle e inoltre coprono le parti attaccate con della cera bianca.
Il capo presenta antenne generalmente di dieci articoli, al di sotto delle quali spesso si trovano
due processi chiamati coni frontali (uno per lato). Gli occhi composti sono ben formati, gli ocelli sono presenti in numero di tre. L’apparato boccale possiede un rostro composto da tre articoli (trimero).
Il torace è sempre dotato di ali, trasparenti e tenute “a tetto” allo stato di riposo. Le zampe sono dotate di due tarsi anziché tre; quelle metatoraciche consentono a questi insetti di saltare (curiosamente, anche all’indietro).
Danneggiano moltissime specie di piante, sia ornamentali sia fruttifere e le larve sono le maggiori responsabili di questi danni.
- La psilla del melo svernano allo stadio di uova sui rami, le larve poi si spostano e attaccano i germogli, le foglie e i fiori: le foglie si arrotolano e si deformano e gli steli rattrappiscono e infine ne provocano la dissecazione. Vi sono inoltre i danni indiretti come la fumaggine causata dall'abbondante melata che emettono che ne favorisce la comparsa.
- La psilla del pero a differenza della psilla del melo, sverna allo stadio di adulta. I danni sono gli stessi.
- Psilla dell’olivo o più noto come cotonello dell’olivo attacca solo le foglie più giovani che si seccano.
Strumenti di lotta: i nemici naturali della psilla sono le coccinelle, le cimici, crisope e sirfi. Altri metodi biologici sono decotto di nicotina o succo di tabacco da polverizzare sulle foglie. Sono utili inoltre trattamenti con olio giallo al 5% ripetuti nella stagione invernale e per tutto il periodo vegetativo.
Le uova sono dotate di un peduncolo infisso nei
tessuti vegetali; tale peduncolo serve ad assorbire dalla pianta un minimo di umidità, senza la quale l’uovo si dissecca. Gli stadi giovanili (2 di neanide e 3 di ninfa oppure 3 di neanide e 2 di ninfa) hanno una forma tipica, tozza e molto appiattita, con gli ultimi segmenti addominali fusi in una struttura chiamata pigidio.
Il cotonello dell’olivo invece si combatte al momento della fioritura, con irrorazioni di olio bianco ad una percentuale del 1-2%.
I rimedi chimici sono da usare solo quando le infestazioni sono gravi.