Lavori di Falegnameria

lavori falegnameria

La falegnameria è il vero e proprio laboratorio del falegname, in cui crea, realizza o ripara tutti i manufatti in legno. 

In base alla manualità e professionalità del falegname, si riesce a realizzare splendide cucine in muratura e finta muratura, armadi personalizzati classici e moderni, complementi d’arredo, ecc. di ogni genere, stile, colorazione, forma, dimensione e misura; sia da interno che da esterno e per qualunque ambiente: case, negozi, uffici e attività commerciali.

Ogni progetto viene creato manualmente seguendo scrupolosamente l’arte di lavorare il legno come una volta, unita alle più moderne tecnologie e strumentazioni presenti nel lavoro di falegnameria,  da questo connubio si ottengono risultati di eccellente pregio, che oltre all’estetica garantiscono notevole durata e resistenza.

Attrezzi per falegnameria

pinze e tenaglie
martelli e chiodi
scalpelli e sgorbie

Quali sono gli attrezzi maggiormente utilizzati dal falegname per i suoi lavori artigianali?

Si tratta di utensili per stringere, cavare, tenere e piegare. La pinza ha una lunghezza che varia da 10 cm a 25 cm. Grazie alla sua polivalenza è usata per molti materiali. La forma più comune è a becchi quadri, ma esistono anche a punte allungate e tonde. Ciò che contraddistingue le pinze di buona qualità dalle altre più economiche è il “dolce attrito”, caratteristica importante per lavorare con maggior precisione e minor fatica. Infatti il movimento di apertura e chiusura della pinza risulta morbido e pastoso. La tenaglia, invece, Per chi lavora il legno è uno strumento indispensabile per estrarre i chiodi. Per assicurarne l’efficienza, le punte devono essere ben pulite e sgrassate. Le ganasce arcuate, a bocca dritta e affilata, sono adatte a estrarre chiodi di ogni dimensione. Per non rovinare le superfici più delicate, proteggi sempre le tavole nel punto di contatto con un ritaglio di compensato.

Maneggevole, sicuro, dotato di numerosi accessori per avvitare, svitare, levigare, lucidare, forare e molto altro. Per l’acquisto e l’impiego di un trapano è bene conoscerne le caratteristiche. Il numero di giri del motore è di notevole importanza per ottimizzare la rapidità e la precisione del lavoro.

Ad alta velocità si forano legno, cemento e laterizio, mentre a basse velocità si opera su metalli, materie plastiche e vetro. Speciali riduttori, meccanici o elettronici, permettono la regolazione dei giri. Se il legno è particolarmente duro (mogano, noce, olmo, platano) conviene inserire il riduttore di velocità per evitare di bruciare la tavola. Verifica il peso dell’utensile. Il trapano deve essere preferibilmente dotato di impugnatura anteriore e del calibro di profondità smontabile. Il mandrino deve essere proporzionato alla potenza dell’utensile e, a chiusura ben salda, resistere all’urto della foratura. Il diametro massimo delle punte inseribili nel mandrino è indicato nei dati tecnici dell’attrezzo. Se provvisto di percussione, la punta riesce a forare anche il cemento. Il trapano può fungere da avvitatore e svitatore se può girare sia a destra che a sinistra.

Si tratta di attrezzi comuni, ma che devono comunque rispettare standard di qualità e sicurezza per un lavoro ben svolto. In un laboratorio ben attrezzato, vi sono quattro martelli, due da meccanico e due da falegname, Il martello da meccanico si distingue da quello da falegname per l’inclinazione del battente: nel primo è perfettamente dritto (perpendicolare su entrambi i lati), mentre nel secondo è leggermente inclinato verso il manico. Quello da falegname presenta poi, al lato opposto del battente, una “penna” costituita da un’apposita biforcazione, che consente di estrarre i chiodi già piantati. Alcune operazioni di manutenzione sono indispensabili per disporre sempre di un martello efficiente. La chiodatura deve essere limitata solo ai lavori rustici o come fissaggio di parti incollate, infatti i chiodi senza testa possono sostituire i morsetti. L’estetica della costruzione viene salvaguardata battendo i chiodi fino in fondo e stuccando i forellini superficiali. I chiodi vanno piantati ad almeno 7 cm dagli angoli e, per ridurre il rischio di fenditure, a una distanza di 10/15 cm uno dall’altro. Le viti, costituiscono un valido sistema di assemblaggio per le costruzioni in legno. Si differenziano per lunghezza, diametro, tipo di filetto, forma, sagoma della testa e materiale con cui sono costruite. Sono in acciaio cromato, brunito, cadmiato, ramato o ottonato. In presenza di umidità è bene utilizzare viti di ottone, meglio se cromato.

Vengono impiegati sia per eseguire scassi e piccoli ritocchi su incastri, sia per la scultura artistica. La qualità di acciaio usato per le loro lame è determinante per garantire la resistenza e una perfetta affilatura. Gli scalpelli presentano due differenti facce: da un lato sono perfettamente piani, mentre dall’altro sono rastremati. Il tagliente è costituito da una barra d’acciaio a sezione trapezoidale munito di una punta, che può essere di diverse larghezze. I bordi della lama, per evitare sbavature, devono essere sempre affilatissimi. Durante la lavorazione fai attenzione a non incontrare eventuali nodi, chiodi e parti metalliche in genere: il tagliente potrebbe scheggiarsi irreparabilmente. Le sgorbie sono scalpelli con lama a sezione curva. La loro larghezza varia da pochi millimetri a circa 40. Il tagliente può essere esterno, ossia ricavato lungo il diametro maggiore della gola, oppure interno. Vengono usate principalmente per il lavoro di sgrossatura e per asportare grossi trucioli. La lama è indicata per eseguire cave a canale o per arrotondare le pareti.

Tecniche di falegnameria

Il falegname utilizza diverse tecniche per le sue lavorazioni, una delle principali è la fresatura, dove il pezzo lavorato, non ha più bisogno di ulteriore finitura. Si ottengono scanalature, battute, cornici, incisioni e tagli sagomati. I profili si modificano variando sia gli utensili (le frese) sia la loro posizione rispetto la tavola (la profondità di taglio). La fresatura consiste nel ripetuto contatto di una superficie tagliente contro un pezzo di legno. Il materiale asportato è di quantità e di forma conseguente alla sagoma della lama. La fresa ruota su se stessa e il pezzo da lavorare le scorre vicino. Le fresatrici dunque sono dotate di un albero rotante e di dispositivi adatti a regolare l’angolo d’impatto tra tagliente e legno. Esistono fresatrici fisse, portatili e altre che vengono applicate al trapano.

Mentre per il fissaggio e il restauro, esistono un’infinità di prodotti, come adesivi e sigillanti, in grado di realizzare incollaggi misti in modo semplice, pulito, rapido e senza particolari attrezzature.

Le operazioni di finitura dei pezzi si eseguono con attrezzi manuali e con elettroutensili per spianare, carteggiare, levigare, lisciare. Le funzioni di levigatura spesso sono complementari tra loro. Per ultimare il lavoro passa manualmente la carta abrasiva (aiutandoti con un blocchetto di legno duro). La levigatura riesce a eliminare i minuscoli graffi lasciati dall’attrezzo elettrico. 

Ovviamente, un’altra tecnica utilizzata dall’artigiano è la verniciatura, eseguita con smalti, impregnanti o vernici trasparenti, protegge e rifinisce il mobile dandogli un aspetto lucido, satinato o naturale.

Per realizzare alla perfezione un lavoro è indispensabile per prima cosa eseguire il progetto. Misurare gli elementi con strumenti appropriati. Disegnare ogni singolo pezzo su carta e poi riportarlo sui pannelli. Tieni conto dell’andamento delle fibre del legno e riserva le parti più belle delle assi per gli elementi in vista. Solitamente, l’artigiano utilizza goniometri, compassi, graffietti e altri strumenti di precisione. 

Infine, la piallatura è una delle lavorazioni fondamentali per lisciare alla perfezione le superfici di tavole e listelli e renderli quindi idonei all’assemblaggio, alla lucidatura e alla verniciatura.

Quali sono i materiali in legno più utilizzati?

La varietà del legno è molta in commercio. Si può acquistare il legno da un fornito­re specializzato, una rivendita di solo legno o da un’azienda che venda prodotti e utensili correlati.  E’ una certezza che nei grandi magazzini non si riesce a trovare tutto ciò che serve e nep­pure il personale ha una conoscenza dettagliata dei prodotti. E’ buona norma controllate con cura il legno e rifiutare pezzi danneggiati, o colori sbiaditi, svergolati, pieni di nodi o comunque difettosi, a volte si notano pezzo di legno da uno strano aspetto. Ci si può comunque organizzare, avendo pronta una lista dei pezzi e un metro a nastro prima di recarsi dal rivenditore. Un buon fornitore è  il negozio gestito da personale disponibile e competente, disposto a tagliare il legno su misura facendo attenzione a non danneggiarlo, scheggiando i bordi o graffiandolo e tagliati tutti in squadra. Questi servizi avranno un costo un po’ più alto, ma non acquisterete legno inutilizzabile. Ricordate che  gli scarti possono essere utili.

In ogni caso, materiali utilizzati sono: il sughero e il truciolato

Il sughero è un materiale utilizzato come rivestimento per interni e ha buone caratteristiche termoisolanti. Inoltre, quando viene impiegato nelle finiture, rende accoglienti e confortevoli gli ambienti. Viene ricavato dalla corteccia delle querce da sughero, le quali crescono in climi caldi e lungo le coste del Mediterraneo.

Il sughero è impiegato nell’edilizia e nell’industria del mobile perché ha elevate doti fonoassorbenti, è un ottimo isolante termico ed elimina il problema della condensa e delle muffe sulle pareti. Queste caratteristiche contribuiscono ad arricchire il valore estetico di un materiale in grado di donare calore e comfort alle abitazioni. In commercio esistono sugheri per pavimenti, per rivestimenti murali e per soffitti.

Mentre il truciolato, è un prodotto omogeneo, non subisce alterazioni, di grandi dimensioni, non vincolato alla struttura del tronco ed economici. Tuttavia non si lavora facilmente. Nelle giunzioni richiede spine e rinforzi per la scarsa resistenza meccanica.

Anche se il truciolare tende a gonfiarsi a contatto con l’acqua, è tuttavia molto resistente, solido e può essere lavorato come il legno massello. I pannelli di truciolare più utilizzati sono di tipo “nobilitato”, rivestiti di PVC, di laminato o impiallacciati. Durante la lavorazione è da evitare la chiodatura e le viti devono essere messe con particolare attenzione.

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