Il ratto nero (rattus rattus), detto anche ratto comune o ratto dei tetti, è un mammifero roditore appartenente alla famiglia delle Muridi. Originaria dell’Asia minore, questa specie ha raggiunto i paesi mediterranei e l’Europa durante il Medioevo e in particolare nel periodo delle Crociate, attraverso le navi che tornavano dalla Terrasanta.

Molto diffuso nelle zone rurali, questo ratto infesta soprattutto le abitazioni, i magazzini e tutti i luoghi dove vengono conservate le derrate alimentari e i mangimi: grazie al suo corpo slanciato e ai suoi arti ben sviluppati, infatti, il ratto nero si arrampica con estrema facilità e può entrare praticamente ovunque.

Oltre ai danni che produce nelle dispense e nei depositi di cibo, questo roditore rappresenta un grave rischio per la salute di esseri umani e animali: le sue deiezioni, la sua urina e la sua saliva sono infatti un potente veicolo di contaminazione batterica.

Ratto Comune

Le dimensioni del ratto nero oscillano fra i 40 e i 50 cm. La coda ha una lunghezza considerevole (solitamente dai 17 ai 28 cm): completamente glabra, è caratterizzata da una superficie scagliosa. Il manto, di colore nero o grigio scuro, è più chiaro sul ventre e ricopre tutto il corpo ad eccezione delle orecchie. La corporatura di questo ratto è agile e robusta; il cranio, dalla forma stretta e allungata, presenta due occhi molto grandi e sporgenti, particolarmente adatti alla visione notturna.

Gli arti posteriori sono più lunghi di quelli anteriori: ciò conferisce al ratto comune una grande potenza nel salto e nelle arrampicate. Senso particolarmente sviluppato è l’olfatto, grazie al quale questo roditore riconosce immediatamente i percorsi e i territori che ha precedentemente marcato tramite le feci, l’urina e la betalanolina, una sostanza oleosa secreta dal suo stesso corpo.

ratto comune

HABITAT, ALIMENTAZIONE E COMPORTAMENTO

Il ratto nero mostra una spiccata preferenza per i luoghi asciutti, come i magazzini di granaglie e le dispense. Norme severe in materia di derattizzazione ne rendono oggi più rara la presenza sulle navi rispetto al passato; tuttavia, in caso di scarsa igiene, il ratto nero può infestare anche le stive di carico delle imbarcazioni. Grazie alla sua abilità nell’arrampicarsi, questo ratto riesce ad avventurarsi anche in posti molto alti e spesso inaccessibili, come le cime degli alberi e i tetti degli edifici: qui costruisce le sue tane, solitamente di forma circolare e rivestite di erbe e foglie.

Le sue abitudini sono prevalentemente notturne: il ratto comune, infatti, è attivo quasi esclusivamente dopo il tramonto e utilizza le ore diurne per riposare nel suo nascondiglio. La sua alimentazione si orienta soprattutto verso i cereali e la frutta, ma non disdegna anche altre tipologie di alimenti come le uova di uccelli, i semi di pino, le larve, i resti di pesce e i piccoli topolini. Il periodo riproduttivo si concentra soprattutto in estate e in autunno; se le condizioni sono propizie, però, il ratto nero può riprodursi durante tutto l’arco dell’anno. Dopo una gestazione di circa 30 giorni, le femmine danno alla luce un numero di cuccioli che varia da 5 a 10. L’aspettativa di vita è solitamente di un anno, ma in alcuni casi può raggiungere anche i 4 anni.

Ratti di Fogna

Per secoli le infestazioni da ratto nero sono state associate alle epidemie di peste bubbonica: oggi il fenomeno non può dirsi definitivamente debellato, e il ratto nero resta uno dei veicoli più potenti di diffusione della malattia. Responsabile del contagio è la pulce annidata nel suo pelo:essa trasmette l’infezione pungendo l’uomo dopo aver succhiato il sangue del ratto.

Attraverso le urine, le feci, la saliva e la sostanza oleosa essudata dal suo corpo, il ratto comune può trasmettere all’uomo varie tipologie di patogeni e provocare l’insorgenza di gravi malattie quali il tifo murino, la rabbia, la febbre bottonosa, la salmonellosi e la febbre da morso.

ratti grandi
Topi neri

Uno degli indizi più importanti della presenza di un infestazione da ratto in casa sono i rumori e gli squittii provenienti dalle zone più alte, come i soffitti, i sottotetti e i solai: qui infatti i ratti comuni tendono a creare le loro tane. Tracce del loro passaggio sono anche gli escrementi con i quali marcano il territorio, riconoscibili dal loro aspetto simile a quello di piccole banane appuntite. Penetrante odore di urina, macchie di unto e danni alle dispense sono altri segnali significativi.

Per risolvere efficacemente il problema, la derattizzazione professionale fa solitamente uso di metodi ecologici d’avanguardia che eliminano fisicamente i roditori senza nuocere all’ambiente o alla salute delle persone. Fra i più utilizzati ci sono le trappole meccaniche e i veleni rodendicidi (come il fosfuro di zinco e l’alfacloridrina) somministrati sotto forma di esche.

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ratto comune

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