Lagerstroemia

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Arboscello o arbusto, deciduo o sempreverde; più o meno rustico, Lagerstroemia è originario dell’Asia. Si fa apprezzare per la grande profusione di fiori rosa, violacei o bianchi, raggruppati in grosse pannocchie all’estremità dei rami; compaiono nella seconda metà dell’estate perdurando fino all’autunno. Le foglie, ovato-rotondate oppure oblunghe, a margine intero, sono irregolarmente opposte.

Lagerstroemia indica è piuttosto rustica e ben si adatta anche nelle regioni settentrionali; le specie sempre-verdi, alquanto sensibili alle basse temperature, richiedono invece di essere ricoverate in serra durante la stagione fredda. Coltivata sia come piccolo albero sia a cespuglio, è molto apprezzata dai giardinieri per l’abbondante e prolungata fioritura. In modo particolare sono coltivate le varietà a fiori rosei e rossi.

A Che Temperatura Sopravvive la Lagerstroemia?

A parte L. indica, che sopporta abbastanza bene i climi freddi, le altre specie sono alquanto sensibili alle basse temperature, tanto da dover essere riparate in serra durante la stagione invernale.

Di Quali Cure ha Bisogno la Lagerstroemia?

  • Gradisce esposizioni calde, in pieno sole.
  • Si annaffia regolarmente, in modo particolarmente intenso appena dopo l’impianto e in caso di andamento stagionale siccitoso.
  • Gradisce terreni sani, leggeri, ben dotati di sostanza organica. Vanno evitati quelli in cui si possono formare ristagni d’acqua.
  • Si effettua da ottobre a marzo, scegliendo giornate di tempo buono e disponendo la pianta in terreni precedentemente preparati con letame ben maturo.

L. indica è molto coltivata nelle zone settentrionali, grazie alla sua rusticità, ma abbisogna nei primi anni di essere riparata mediante paglia e fogli di plastica dal clima rigido della stagione invernale. Il terreno va arricchito ogni anno con composto o letame ben stagionato.

La Potatura della Lagerstroemia

Lagerstroemia potatura: L. indica si pota a fine inverno sopprimendo i rami deboli o danneggiati e accorciando quelli vigorosi a due-tre gemme. Nel caso di allevamento a cespuglio, la pianta viene cimata a una trentina di centimetri dal suolo e si imposta la chioma su tre-quattro getti vigorosi, sopprimendo gli altri. Se invece viene allevata ad alberello, 1’astone si fa crescere per un paio d’anni e quindi si cima all’altezza desiderata (dove si andrà a impostare l’impalcatura). Più delicati sono gli interventi cesori sulle specie sempreverdi, le quali andranno potate verso la fine dell’inverno accorciando i rami.

È possibile riprodurla per seme, per talea, per margotta o per pollone radicale.
Oltre al pericolo rappresentato dal freddo, la pianta non presenta particolari inconvenienti o difficoltà di coltivazione.