Il sorbo è un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Rosaceae che si sviluppa sia sotto forma di alberi che di arbusti producendo frutti simili tra loro.
Si tratta di uno degli alberi da frutto più antichi, originario dell’Europa meridionale, dell’Asia minore e dell’Africa settentrionale. Anche in Italia è diffuso grazie alla presenza del clima favorevole alla sua crescita.
Tuttavia, pur essendo presente sulla nostra penisola fin da tempi remoti, la sua produzione risulta essere marginale, e i suoi frutti sono ormai dimenticati sulle nostre tavole.
Esaminiamo qualche varietà.
Sorbo montano
Il sorbo montano è un albero di terza grandezza, alto sino a 12 m, longevo, a rami rosso-bruni lucenti formanti una corona ovale e densa; la corteccia è grigio-nerastra chiazzata di bianco; le gemme sono di un bianco tomentose.
Ha foglie alterne, semplici, picciolate, a lamina ovale, cuneata alla base, doppiamente e irregolarmente seghettata, a volte appena lobata ai margini e acuta all’apice, verde, glabra e lucida di sopra, bianco-niveo di sotto, con circa 12 paia di nervature secondarie fortemente rilevate.
Fiori ermafroditi numerosi in corimbi eretti bianco-tomentosi, corolla a petali obovati o subrotondi, bianchi e patenti.
Il frutto è un pomo subgloboso, ca. 15 mm in diametro, di colore rosso arancio o scarlatto, a polpa gialla, farinosa e dolciastra. Fiorisce in maggio-giugno. Il Sorbo montano è presente in tutta Italia e vive soprattutto nei boschi di latifoglie e di aghifoglie. Viene spesso coltivato per i frutti atti alla distillazione, e come pianta ornamentale nelle alberature stradale, nei parchi e giardini.
Il legno, di colore rosso bruno, con alburno giallo o rossastro, è duro e compatto, più pregiato di quello del Sorbo degli uccellatori, e trova impiego nelle costruzioni di carri e imbarcazioni e in lavori di falegnameria.
Sorbo degli uccellatori
Il sorbo degli Uccellatori è sempre un albero di terza grandezza, alto sino a 15 m, a rami formanti una corona ovale-arrotondata, rada. La corteccia è grigia, liscia e lucida, fessurata e nerastra con l’età.
Gli alberi degli uccellatori hanno foglie composte, imparipennate, lunghe 10- 22 cm, con 4-9 paia di foglioline, sessili, oblungo-lanceolate, intere ai margini nel quarto inferiore e acutamente seghettate e acute all’apice, di colore verde-scuro e scarsamente pelose di sopra, verde-glauche e un po’ tomentose di sotto, volgenti al rosso-sanguigno in autunno.
Il frutto è un pomo globoso, ca. 5-10 mm in diametro, glabro, rosso-scarlatto. Fiorisce da maggio a luglio. Il Sorbo degli uccellatori vive in quasi tutta Europa e nell’Asia occidentale; in Italia è sporadico in quasi tutta la penisola e sale nelle Alpi sino a 2400 m; specie di larga adattabilità, si
trova nei boschi sia di latifoglie che di aghifoglie. Specie di primo merito per alberature stradali. Il legno, di colore rosso bruno, con alburno più chiaro, è duro, compatto ed elastico; si impiega per i lavori di carradore, per tornio e intaglio e serve per fabbricare le slitte. I frutti, ricercati dagli uccelli, si utilizzano in molti modi, per marmellate, liquori e preparazioni medicinali. La sua importanza forestale è modesta ma viene spesso coltivato come pianta ornamentale. Come combustibile dà buona legna da ardere e il carbone si usava nella fabbricazione della polvere pirica.
Sorbo domestico
Anche questo è un albero di terza grandezza, alto sino a 13 m, molto longevo, a rami grigio-tomentosi e gemme quasi glabre e vischiose.
Foglie lunghe sino a 20 cm, con 6-10 paia di foglioline ovate o lanceolate, sessili e rotondate alla base, intere nel terzo inferiore poi acutamente dentate ai margini, acute all’apice, di colore verde e glabre di sopra, glaucescenti e tomentose di sotto. Fiori numerosi, bianchi e rotondeggianti.
Il frutto è un pomo subgloboso o piriforme, lungo da 2 a 4 cm, di colore giallo-rossastro e punteggiato, indi bruno a maturità, a polpa verdognola dolce, con endocarpo membranaceo e semi angolosi bruni. Fiorisce in maggio.
Il Sorbo domestico è specie propria dell’Europa meridionale dalla Spagna alla Crimea e all’Asia minore, spesso coltivata per i frutti anche fuori del proprio creale. In Italia si trova sporadico in tutta la penisola e nelle isole, nei boschi
montani di latifoglie, preferenzialmente su substrato calcareo.
Il legno, colorato in rosso-bruno, ad alburno più chiaro, è duro ed elastico e trova impiego nella costruzione di pezzi sottoposti a forte attrito oltre che in falegnameria per attrezzi rurali e casalinghi, lavori da tornio e intaglio. I frutti sono commestibili.